E' sera e l'animo si incupisce. Forse è così che iniziano le guerre....una goccia in più in un bicciere pieno, ed è fatta. Una banalità e trac. E come finiscono? Una sconfitta plateale oppure... quella goccia rientra nel bicchiere perchè il resto, nel tempo, è evaporato. "Ci sono guerre che non si possono raccontare, sono quelle che si consumano dentro di noi". E in silenzio si riflette su omissioni e colpe; su imperizie e incompetenze.
Che la follia sia rappresentata sotto forma d'amore è palese. Parlo di follia vera, non quella follia nell'osare oltre l'immaginario quando amiamo. A volte penso che sia meglio porre fine a questi rapporti che si protraggono nel tempo dove l'unico senso che si riesce a dare è il non senso. Oggi sembra che sia uguale ad ieri e più di prima le persone che ci hanno lasciato mancano tanto. Forse senza di loro le cose sarebbero andate come stanno proseguendo, ma l'idea che non sia così ci accompagna e non ci lascia. Voler a tutti costi andare avanti lo stesso aiuta, ma non guarisce. Mi viene in mente l'eterno vestito della tartaruga e immagino l'esile essere sotto. La fragilità è occultata da un’apparenza, necessariamente, resistente. E in questo maldestro cammino si cade e ci si rialza. Una ginnastica che, al contrario, non da nessun frutto. Siamo qui come lo eravamo ieri e come, forse, lo saremo domani. Si resta. Si giace e si guarda l'avanti degli altri... Guardo il tuo andare avanti ed è doloroso percepire una gioia che è solo apparente. Mostrare allegria non vuol dire essere ottimisti e saper vivere. E' solo un prendersi in giro, un tentare di celare paure, un nascondere grandi e piccole impotenze. Ottimista non è saper tramutare in vero quello che non è. Non ti ammiro e non ti stimo piccolo uomo