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domenica 20 marzo 2016



Strano, mi sveglio e una leggera confusione mi sorprende.
Mi chiedo – sono le 6,15 – le 15,15 - che ora è?
Di una cosa sono certa, sono io.
Eppure sono andata a riposare tranquilla, senza nessun brutto pensiero.
Niente che poteva  turbare la mia, ormai, solita routine.
Gli orari mi sono familiari, anche il mio cellulare li conosce bene da ben più di tre anni.
Erano solo le 16,20.
Una solita e banale domenica di marzo.
Non so perché sento di annotare questo stupido episodio.
Forse perché quello che conta  e prevale nella mia vita sono solo queste ore.
Gli unici impegni rimasti.
Per il resto, si sopravvive.

Te lo invio, non perché voglio sapere qualcosa in più, ma, per renderti partecipe di questa grande banalità.

sabato 12 marzo 2016

Caos



Non sempre l’ordine nelle cose e nella vita rende facile l’ esistere
Aver lasciato qualcosa alle spalle non sempre ferma l’altalenare dei pensieri.
Aver preso coscienza  delle cose che nella vita non ci servono più e averle eliminate, non sempre fa sentire il senso della leggerezza.
Il non dover gestire più il caos nei pensieri ci convertono in veri robot.
Entra in gioco l’abitudine e si muore lentamente.
Molto lentamente che, non c’è dato il tempo  di capire perché dentro si va spegnendo ogni emozione ed entusiasmo.
Si giace come in un limbo anche se si continua ad andare avanti svolgendo quello che le abitudini e i ritmi ci consentono.
I pensieri confusi di una volta, oggi, ritornano. Insieme con essi le immagini e le sensazione  vissute tempo fa.
Provo un senso di orgoglio per  aver saputo ben destreggiarmi in quel caos infinito di buone bugie.
Oggi sorrido alle buone bugie ma sento ancora forte l’odore di quelle non verità.
Non erano bugie e neanche verità.

Era, vita.

giovedì 3 marzo 2016

Incostanze


Oggi è un giorno così.
Il sentirsi distante dalle cose e dalle persone è quello che mi attraversa in questo giorno.
Forse sono le abitudini che rendono tutto noioso e questo richiede il potersi  isolare.
Pensare alle persone che ci hanno  lasciato mi porta a riflettere quanto nella loro assenza sono riusciti a cambiare il corso delle cose e della stessa mia vita.
Cosa poter immaginare per fuggire da questa nostalgia priva di ogni costruzione futura?
La nostalgia dovrebbe portare l’entusiasmo per imitare, in qualcosa, chi ci ha lasciato.
Invece solo voglia di lasciare i capelli al vento in una corsa senza meta.
Questa foto, immortalata in una spiaggia d’inverno, sembra portare refrigerio al mio stato.

La criniera al vento lasciando indietro ogni cosa e proseguire.