Strano, mi sveglio e una leggera confusione mi sorprende.
Mi chiedo – sono le 6,15 – le 15,15 - che ora è?
Di una cosa sono certa, sono io.
Eppure sono andata a riposare tranquilla, senza nessun
brutto pensiero.
Niente che poteva
turbare la mia, ormai, solita routine.
Gli orari mi sono familiari, anche il mio cellulare li
conosce bene da ben più di tre anni.
Erano solo le 16,20.
Una solita e banale domenica di marzo.
Non so perché sento di annotare questo stupido episodio.
Forse perché quello che conta e prevale nella mia vita sono solo queste
ore.
Gli unici impegni rimasti.
Per il resto, si sopravvive.
Te lo invio, non perché voglio sapere qualcosa in più, ma,
per renderti partecipe di questa grande banalità.