Mi piace molto papa Bergoglio.
Mi piace per il suo non essere formale.
Per essere simile a chi tiene molto alla propria coscienza nonostante
il ruolo che si riveste.
Oggi dal divano osservavo il luccichio dell’albero di natale…
Dovrebbero essere le luci che illuminano l’anima.
Invece è solo un ornamento per dire agli altri che è festa.
Mi ritornano alla mente le parole del papa: bisogna
perdonare.
Ieri era il giorno di Natale ed io dentro di me non ho
sentito quel buonismo che scaturisce nei cuori di tanti.
Distante da tutto e tutti non riesco a perdonare chi finge
di non capire per pura convenienza.
Chi dimentica i legami di sangue, chi si improvvisa salvatore di anime senza comprendere cosa c’è
da salvare.
Chi si dice sincero e onesto solo perché racconta fatti veri
e si nasconde dietro ad essi ignorando
tutto il resto.
Chi dice di soffrire accusando senza riflettere sulla
sofferenza stessa.
A tutti piace stare e distendersi nelle valli senza mai
alzare gli occhi ai monti.
Tutto parte da loro, imponenti e maestosi lasciano scivolare
tutto a valle e i superficiali di competenza stanno lì a raccogliere e
lamentarsi.
Chi dice di amare
senza comprendere il senso di questo superbo e raro sentimento.
Io non perdono nessuno.
Soprattutto non perdono chi ha permesso anche per un solo
istante di far si che potessi pensare male di qualcuno o qualcosa.
Non amo le ipocrisie, le false parole, i gesti pensati o
programmati.
Non posso perdonare perché
non so fingere.
E….non perdono.